
19 Mag Accertamenti in agricoltura e la prova dell’evasione
Il settore agricolo presenta innumerevoli peculiarità e, per un consulente abituato a gestire società di natura commerciale, può apparire particolarmente ostico. Questa difficoltà è causata dal fatto che la fiscalità in agricoltura è governata da norme mal coordinate ed in relazione alle quali mancano adeguati chiarimenti ministeriali.
In un siffatto contesto impostare una difesa corretta in caso di accertamento è alquanto difficile, poiché molto spesso l’interprete è pervaso dalla sensazione che il cliente abbia operato in un regime “agevolato”, mal disciplinato, che lo pone nella condizione di dover provare i requisiti necessari per poter usufruire del beneficio.
Ebbene non è sempre così, la possibilità di determinare il reddito su base catastale è indubbiamente un beneficio fiscale importantissimo, ma non rappresenta un’agevolazione e questo principio deve necessariamente governare i rapporti fra Amministrazione e contribuente, soprattutto per quanto concerne l’attribuzione dell’onere della prova.
L’aspetto della fiscalità in agricoltura maggiormente influenzato da tale problematica è indubbiamente quello della “prevalenza”, requisito essenziale per poter ricomprendere nel reddito agrario le attività connesse.
Ebbene, quando l’Agenzia contesta il rispetto del requisito della prevalenza è necessario che adempia all’onere probatorio sulla stessa incombente e, in presenza di una contabilità attendibile, lo deve fare basandosi su presunzioni gravi, precise e concordati.
Questi principi devono informare l’approccio del consulente agli accertamenti in materia di imposte dirette, anche alla luce del novellato art. 7 comma 5 bis del D.Lgs 546/92 che rappresenta, a mio parere, un monito al rispetto dei principi costituzionali volti alla tutela e del giusto processo.
A conclusioni differenti deve giungersi per quanto concerne il regime speciale IVA in agricoltura, equiparato dalla Cassazione, a mio avviso impropriamente, ad una vera e propria agevolazione.
Conoscere i principi che governano l’onere della prova, rappresenta la base non solo per l’impostazione di qualsivoglia difesa tributaria, ma anche un presupposto essenziale per gestire al meglio la pianificazione fiscale in agricoltura. Infatti, una corretta pianificazione fiscale deve consentire al contribuente di mettere in atto tutte quelle accortezze che, in caso di verifica, gli possano consentire di evitare l’accertamento.